Quick contact info

Introducing a truly professional WordPress theme built to last! We developed Wilmër for all construction & architecture sites.

icon_widget_image 7300-7398 Colonial Rd, Brooklyn, NY 11209, USA icon_widget_image +39 06 40500002 icon_widget_image +39 055 413586 icon_widget_image +39 393 9166540 wilmer2@qodeinteractive.com
permessi per la riparazione del tetto

Edilfuni

Quando serve la SCIA anche per lavori in fune su facciate e balconi

Quando si decide di sistemare una facciata o di ristrutturare un balcone, molti pensano che, scegliendo i lavori in fune, non serva alcun tipo di autorizzazione. È un errore comune, comprensibile, perché l’edilizia acrobatica riduce notevolmente l’impatto visivo e pratico del cantiere rispetto al tradizionale assemblaggio dei ponteggi. Ma l’assenza di impalcature non significa assenza di regole. In certi casi, anche per i lavori in fune su facciate e balconi, la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) si rende necessaria, e non rispettare questo aspetto burocratico può trasformarsi in sanzioni e blocco dei lavori.

Con l’aiuto degli esperti di Edilfuni, azienda specializzata in edilizia acrobatica, vediamo quando occorre presentare la SCIA, in quali situazioni non serve e perché affidarsi a dei professionisti permette di gestire anche la burocrazia con la stessa efficienza con cui si gestiscono le funi, i moschettoni e gli ancoraggi.

Cos’è la SCIA e perché può servire

La SCIA è una procedura edilizia che consente di iniziare i lavori in tempi rapidi: si comunica al Comune l’intenzione di avviare un cantiere e si allegano una serie di documenti tecnici, tra cui la relazione del progettista abilitato e l’attestazione di conformità urbanistica. Viene utilizzata per gli interventi che non rientrano tra le opere di edilizia libera, ma che non richiedono un permesso di costruire

Molti immaginano che, trattandosi di lavori in fune, si possa evitare questa procedura. In realtà, ciò che conta non è il metodo con cui si accede al cantiere, ma la tipologia dell’intervento.

Quando la SCIA non serve

Per alcuni lavori, anche con fune, non occorre alcuna SCIA. Si tratta degli interventi rientranti nell’edilizia libera, come:

  • Manutenzione ordinaria delle facciate (pulizia, piccole riparazioni di intonaco, ripristino delle tinte con le stesse caratteristiche).
  • Sostituzione di pluviali e grondaie mantenendo materiali e dimensioni esistenti.
  • Pulizia e rimozione di vegetazione e depositi da balconi e cornicioni.
  • Controllo e messa in sicurezza di piccoli distacchi di intonaco.

In questi casi l’intervento può partire senza pratiche edilizie, anche se resta l’obbligo di comunicare al Comune l’occupazione del suolo pubblico nel caso in cui serva delimitare un’area sottostante per motivi di sicurezza.

Quando la SCIA diventa obbligatoria

La SCIA diventa necessaria quando si eseguono lavori di manutenzione straordinaria o di ristrutturazione che modificano in modo rilevante l’aspetto e/o la struttura della facciata e/o del balcone. Ad esempio:

  • Modifica del colore delle tinte esterne se previsto da vincoli paesaggistici e/o regolamenti comunali.
  • Sostituzione e rifacimento di parapetti e ringhiere con modelli diversi.
  • Consolidamento strutturale di balconi e frontalini.
  • Interventi su facciate vincolate e/o soggette a tutela paesaggistica.

In questi casi, occorre la SCIA anche se il lavoro si svolge tramite fune, poiché l’autorizzazione riguarda l’impatto urbanistico e strutturale dell’intervento, non le modalità di accesso alla facciata.

Attenzione ai vincoli paesaggistici e condominiali

Nelle zone vincolate, oppure su edifici di interesse storico, può servire anche l’autorizzazione paesaggistica, e in alcuni casi il nulla osta della Soprintendenza. Allo stesso modo, nei condomini, l’intervento potrebbe richiedere il via libera dell’assemblea, specialmente se dovesse riguardare parti comuni e/o modifiche estetiche visibili dall’esterno.

Edilfuni, nel suo lavoro quotidiano, affianca i clienti anche nella fase di verifica dei regolamenti locali, valutando se la SCIA è necessaria e predisponendo tutta la documentazione in collaborazione con tecnici abilitati, in modo da iniziare i lavori in regola e senza imprevisti.

I vantaggi dei lavori in fune anche con SCIA

Anche quando la SCIA si rende obbligatoria, la tecnica in fune mantiene tutti i suoi vantaggi:

  • Avvio del cantiere immediato, una volta presentata la SCIA e trascorsi i tempi di legge.
  • Nessun ingombro di impalcature su strade o cortili.
  • Riduzione dei tempi di intervento grazie all’accesso diretto.
  • Risparmio economico, poiché si eliminano le spese di ponteggi e noleggi.
  • Maggiore sicurezza, grazie a personale formato e specializzato che opera con DPI e procedure certificate.

Per questo motivo, la tecnica in fune si conferma la scelta più smart per chi desidera ristrutturare balconi e facciate senza bloccare la vita condominiale, pur rispettando la normativa vigente.

La regola è informarsi prima di iniziare

Prima di ogni intervento su facciate e balconi, anche quando si sceglie l’edilizia acrobatica, è fondamentale chiarire se la SCIA sia necessaria o meno. Agire in regola evita blocchi dei lavori, sanzioni e contestazioni future. Edilfuni, con la sua esperienza, consiglia sempre un sopralluogo tecnico ed una verifica urbanistica per pianificare il cantiere in sicurezza, velocità e piena legalità, garantendo il miglior risultato sia dal punto di vista pratico che burocratico.